Il rogo della vecchia scacciapensieri

Ecco una tradizione difficile da scalfire. Si tratta del rogo della vecchia, meglio conosciuto nel piccolo paese bresciano di Acquafredda come “El vecio e la ècia” o “Brusom la ècia”.  Si tiene ogni giovedì di metà quaresima nella speranza di scacciare i fatti negativi con il fuoco purificatore per un futuro più gioioso. Un momento considerato pagano, ma che a mio avviso a tutte le carte in regola per essere religioso.

Giocoliere (foto alpo)

Giocoliere (foto alpo)

Lo spirito viene appagato non solo con le fiamme, ma con il cibo. E anche quest’anno sono stati distribuiti 36 chili di gnocchi freschi al pomodoro. Bocche affamate e assetate di vino in coda per una, due, tre porzioni. Non si può sfuggire.

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Lettura del testamento

Ma prima di tutto ciò, è stato letto il “Testamento dela ècia”, ossia un poema in rime bresciane che prende di mira gli abitanti di Acquafredda in tono goliardico.

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(al.po)